La parola ad Andrea Vesco, vincitore della Mille Miglia 2024
Andrea e Roberto Vesco: tra le vittorie di famiglia anche il Gran Premio Nuvolari 2024, a bordo di una Fiat 508 S del 1935.
Bresciano purosangue, Andrea Vesco ha vinto 7 edizioni della Mille Miglia, iniziando come navigatore a fianco del padre Roberto e poi, come driver, in coppia con Fabio Salvinelli.
Cresciuto a pane e motori, appassionato delle auto leggendarie che hanno fatto la storia, Andrea oggi organizza la Winter Marathon e il Franciacorta Historic, di cui BSA Sospensioni è sponsor. Lo abbiamo intervistato per sentire dalla sua voce l’esperienza di pilota impegnato nell’espressione più fascinosa dell’auto storica: la regolarità.
Andrea e Roberto Vesco nel 2020, primi classificati alla Mille Miglia con l’Alfa Romeo 6C 1750 SS Spider Z.
Il fascino della Mille Miglia
Andrea, nel 2024 ha vinto la Mille Miglia per la quarta volta consecutiva, la settima in assoluto. Cosa rende questa gara così speciale per lei e cosa la motiva a partecipare ogni anno?
Sono nato in un ambiente dove l’auto storica era di casa. Lo era per mio padre, ancora prima che io nascessi. Per noi bresciani, che sentiamo forte l’attrazione per l’automobile e per il mondo del collezionismo, la Mille Miglia è un obiettivo: è la competizione più importante e conosciuta.
L'importanza della storia per un pilota di auto classiche
La sua Alfa Romeo 6C 1750 SS Spider Z del 1929 è una vettura storica iconica. Può raccontarci qualcosa di più su questa macchina e su cosa significa per lei correre con un pezzo di storia automobilistica?
Sì, è un’auto straordinaria. La proprietà - famiglia Hulsbergen - è legata alle Mille Miglia, di cui è partner dal 2017. Una famiglia che produce Chianti classico nella magnifica tenuta di Villa Trasqua. Mi hanno contattato dopo che la vittoria del 2017 in coppia con Andrea Guerini. Correvamo con un’Alfa Romeo 6C 1750 del 1931. Mi hanno chiesto se fossi interessato a correre con l’Alfa Romeo del ’29 che avevano acquistato. L’obiettivo era spingersi oltre. Non solo sponsorizzare, ma vincere. Ho accettato. Auto classiche come questa sono pezzi unici, delicati, occorre non solo saperli guidare, ma conservarli e manutenerli. Noi ce ne prendiamo cura per 5/6 mesi all’anno. Con quell’auto Nel 2018 abbiamo ottenuto il terzo posto e nel 2019 il secondo, dal 2020 (anno in cui correvo con papà) al 2024 abbiamo vinto. Dal 2021 condivido questa soddisfazione con Fabio Salvinelli, bresciano e appassionato come me. Io guido in prova, Fabio mi dà il cambio. Allenarsi insieme alla guida è fondamentale per affrontare bene la gara. E poi ci sono anche altre corse affascinanti. Il Gran Premio Nuvolari per esempio. Alle ultime edizioni ho partecipato con papà.
Quali auto prendono parte alle gare di regolarità?
Partecipano auto fino ai primi anni ’90 del Novecento. Anche il giovane appassionato può iniziare a competere, partendo da competizioni più semplici. Il panorama è ampio.
I fattori del “successo Vesco” nella Mille Miglia
Quali sono, secondo lei, i fattori chiave che hanno portato al successo in questa e altre edizioni della Mille Miglia?
Il successo non è attribuibile a un fattore in particolare, deriva piuttosto da un mix che integra diverse componenti. Prima fra tutte la passione, quella vera. Poi l’auto: per competere hai bisogno di una macchina da competizione che regga le lunghe distanze. Indispensabile poter contare sull’assistenza di una squadra affiatata e preparata. E poi certo, contano anche il talento, la concentrazione, l’esperienza.
Ci sono stati momenti particolarmente difficili che hai dovuto superare?
Può capitare. Con questa spider abbiamo affrontato una difficoltà nel 2021, quando si è rotto un componente, riparato al volo con un intervento di assistenza. E poi è capitato un incidente nel 2023, appena usciti da Brescia, per via di un’auto non autorizzata che era entrata in pista senza rendersene conto. L’anno scorso per fortuna è andato tutto liscio.
Passione per l’auto storica: un'eredità di famiglia
La passione per le corse è di famiglia. Anche suo padre ha avuto successo nella Mille Miglia. Quanto ha influenzato la sua carriera e quali consigli preziosi ti ha dato?
Di fatto ho iniziato che non avevo nemmeno 12 anni, stando accanto a mio padre, Roberto, assorbendo da lui i fondamentali. Ho preso la patente nel 2001 e ho iniziato subito a fare il pilota con buoni risultati, alternando il ruolo di navigatore accanto a mio padre a quello di driver, che dal 2008 è diventato ufficialmente il mio.
Andrea Vesco pilota: prospettive future
Dopo questa ennesima vittoria, quali sono i suoi piani per il futuro? Hai qualche nuovo obiettivo o progetto in mente, sia nel mondo delle corse storiche che altrove?
Al centro della mia vita sportiva ci sono sempre la Mille Miglia e il Gran Premio Nuvolari. Anche se hai già vinto in passato l’impegno è sempre tanto, nessun risultato si può dare per scontato.
Una sfida potrebbe essere gareggiare con un’auto diversa, acquistata di recente. Un altro modello Fiat 514 MM. La stiamo restaurando per testarla ed essere pronti per il Nuvolari.
Non solo piloti, anche organizzatori. Come si coltiva un progetto sportivo e di cultura dell’automobile
Oltre alla formidabile esperienza da piloti, insieme a suo padre organizza manifestazioni sportive di richiamo. Quando e come avete iniziato questa attività, e quali sono gli aspetti che fanno la differenza per mantenere alto il numero dei partecipanti e l’attenzione dei media?
Sì, il nostro lavoro è a 360 gradi sull’automobilismo storico. Con la nostra società Vecars offriamo servizi per le auto storiche e organizziamo due importanti eventi annuali. Il primo è la Winter Marathon, la gara invernale di regolarità che nell’edizione 2025 sarà la più lunga di sempre. Partirà da Madonna di Campiglio e si snoderà lungo un percorso panoramico tra le Dolomiti, dal 23 al 26 gennaio. A seguire, il Franciacorta Historic, evento di primavera. Entrambe le gare richiedono tanto tempo e lavoro. In questi casi, essendo organizzatori, non gareggiamo. Uso il “noi” perché svolgo l’attività con mio padre: io mi occupo soprattutto della parte documentale, logistica e sportiva. Papà cura la relazione con equipaggi e sponsor, spesso aziende con titolari collezionisti, le attività di PR, i servizi di restauro e il reperimento dei ricambi per i team italiani e stranieri. Abbiamo sempre almeno un10% di partecipanti dall’estero, anche dagli USA, soprattutto fra i giovani.
Un momento della Winter Marathon 2024, suggestiva gara di regolarità organizzata dalla Vecars di Roberto e Andrea Vesco
Il ruolo delle sospensioni
A proposito di ricambi, L'Alfa Romeo che ha guidato quest'anno montava sospensioni su misura fornite da BSA Sospensioni. Quanto sono state importanti per le prestazioni della vettura e come descriverebbe il rapporto con BSA?
Ho conosciuto BSA Sospensioni nel 2023, al Franciacorta Historic. È stato un bell’incontro personale e ne è nata un’ottima relazione professionale, a doppio senso. Al di là del supporto come sponsor, che noi viviamo sempre come impegno reciproco, BSA Sospensioni è un partner per la fornitura di balestre e sospensioni artigianali conformi ai pezzi d’epoca. C’è collaborazione e conoscendo la qualità del loro lavoro li consigliamo anche ai piloti e preparatori. Credo che in un rapporto equilibrato il ritorno debba sempre essere bilaterale. Far conoscere ai nostri concorrenti una realtà come BSA è importante, perché sanno risolvere. Le sospensioni erano fondamentali all’epoca, su strade difficili, e lo sono anche oggi, per il buon funzionamento del mezzo e il confort di guida, in particolare su superfici non lisce, come i pavé dei diversi centri abitati.
Consigli per aspiranti piloti
Roberto e Andrea Vesco sono una bandiera della Mille Miglia e della passione per l’automobilismo storico. Quali consigli darebbe a chi sogna di avvicinarsi al mondo del collezionismo e delle corse di regolarità?
Il mio consiglio è una partenza soft. Ci sono tantissime opportunità per iniziare. Come in molti altri campi sportivi, credo che l’approccio migliore sia la gradualità: iniziare da gare più semplici e avvicinarsi stagione dopo stagione a sfide più impegnative, dotandosi di strumentazioni adeguate e facendo tesoro dell’esperienza. Per quanto riguarda la guida, posso dire che per me è molto importante, affrontando percorsi lunghi e difficili, poter contare sull’affiatamento con il partner. Anche per il driver, guidare con un navigatore che ti dà il cambio al volante fa la differenza. Ho iniziato a fare così e visti i risultati in tanti mi hanno seguito. Insomma, per un giovane, ma non solo, il consiglio è fare davvero gioco di squadra, sempre, proprio come con gli sponsor.
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